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Un altro padre gesuita e famoso astronomo, il professore Maximilian Hell (1720-1792), condusse innumerevoli "cure magnetiche". Sistemava magneti con la forma degli organi malati sulle parti del corpo malate ottenendo risultati molto positivi. La sua percentuale di riuscita arrivava al 60 o 70% dei malati. Attraverso l'osservazione di tali risultati Franz Anton Mesmer (1734-1815) giunse alla conclusione che "per l'ottenimento di tali risultati non c'è bisogno di nessun magnetismo celeste, minerale o particolare". Bastava l'utilizzo di quello che lui stesso chiamava "fluidum" per "magnetizzare" le persone. Da ciò nacque la teoria del "Magnetismus Animalis".
Con lui iniziò la storia moderna dell'Ipnosi. Mesmer trasmetteva questo "fluido" attraverso movimenti dall'alto in basso sui malati, con un procedimento che venne successivamente anche chiamato "mesmerizzazione". Nel 1775 inviò a tutte le principali accademie una lettera, nella quale spiegava la sua teoria in 27 punti. A causa dei suoi grandi successi, e soprattutto a causa della guarigione di una pianista cieca da quattro anni, Mesmer si fece molti nemici tra i medici austriaci, cosicché se ne andò da Vienna a Parigi, dove trovò molti amici e sostenitori accaniti. Ben presto Maria Antonietta e altri membri della famiglia reale divennero suoi pazienti. I suoi clienti divennero ad un certo punto talmente tanti che inventò dei trattamenti di gruppo. Faceva sedere i suoi pazienti attorno ad un bacino pieno di "acqua magnetizzata", dal quale uscivano numerose bacchette. I pazienti dovevano tenere tali bacchette nelle mani. In questa maniera la corrente magnetica si trasmetteva da una persona all'altra. Era il potere della suggestione all'opera. Ad un certo punto tremila persone al giorno chiedevano di vederlo, e dovette quindi cambiare la tecnica: era impossibile fare accomodare tremila persone attorno ad una vasca piena d'acqua e così Mesmer scendeva in aperta campagna, toccava con una bacchetta un albero e lo dichiarava magnetizzato. Tutte le persone che toccavano l'albero si ritenevano allora miracolosamente guarite dai mali. Era di nuovo il potere della suggestione all'opera.
L'abate De Faria (1755-1819), descrisse il sonnambulismo o sonno lucido. De Faria fu anche il primo magnetizzatore a riconoscere che il potere di entrare in stato ipnotico è nel soggetto e non in supposto "fluido". Quest'osservazione divenne fondamentale per il futuro sviluppo dell'ipnosi. La sua alta comprensione dei meccanismi ipnotici gli rendeva possibile indurre istantaneamente l'ipnosi, anche con una sola parola.
La teoria magnetica dell'ipnosi non è mai stata sufficientemente dimostrata sperimentalmente; è da notare tuttavia che a tale teoria, cioè alla presenza di "forze" o "fluidi" non percepibili attraverso i normali cinque sensi, è legato l'inizio dello studio scientifico dei fenomeni parapsichici osservabili nella trance. Si tratta di un campo interessante, e pure se la maggioranza dei fenomeni apparentemente "supernormali" possono essere spiegati oggi razionalmente sulla base della teoria ipnotica comunicazionale, permane ancora spazio per la ricerca.
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